Sai che esistono molte differenze tra mappe mentali e mappe concettuali?
Rappresentare pensieri o riflessioni in modo grafico è una idea che esiste, per quanto ne sappiamo, almeno dal terzo secolo a.C., quando Porfirio di Tyros usò una versione embrionale delle mappe mentali per mostrare la logica dietro i concetti filosofici di Aristotele.
Nel frattempo, le tecniche si sono affinate e, anche se oggi molti tendono ad usare i termini “mappe mentali” e “mappe concettuali” in modo intercambiabile, non si tratta della stessa cosa.
Nonostante l’apparente affinità tra i due concetti, questi due tipi di mappe si costruiscono e funzionano in modo completamente diverso.
Per questo, vediamo insieme le principali differenze tra mappe mentali e mappe concettuali!
Mappe Concettuali: cosa sono, come si creano e i loro limiti
La Mappa Concettuale nasce da una idea del signor Joseph D. Novak.
Questo professore universitario statunitense ideò un modo per rappresentare graficamente idee e concetti basato su una struttura rigida e non personalizzabile. Lo scopo era aiutare i suoi studenti nella comprensione di concetti complessi e nuovi, ma legati ad altri già noti e studiati.
La struttura delle mappe concettuali è, senza dubbio, molto razionale.
Si sviluppa partendo da un nodo centrale, che coincide con il concetto principale che si vuole studiare o analizzare, e segue una logica reticolare.
Al centro si legano, verticalmente dal generale al particolare, i concetti secondari. È un sistema di concetti interconnessi, uniti tra loro logicamente con frasi di collegamento.
Quando è utile una mappa concettuale?
- Serve per comprendere concetti, anche complessi, attraverso la relazione con altri più semplici o già noti.
- Al momento di studiare, può aiutare a vedere dove ci sono delle lacune da colmare.
- In presentazioni, anche di lavoro, per comunicare concetti senza necessità di esprimerli a voce.
Quali sono i suoi limiti?
- In caso di molti collegamenti (noti come “hub”) possono confondere, non fornendo indicazioni su dove iniziare il discorso.
- Non è possibile realizzare una mappa concettuale prendendo appunti, per via della struttura rigida. Questa è una delle principali differenze tra mappe mentali e mappe concettuali
- Graficamente, l’assenza di colori ed immagini limita molto la capacità di memorizzazione. Di fatto, si tratta di semplici concetti inscritti in figure geometriche e posizionati secondo una logica reticolare!
- Ogni mappa concettuale assomiglia a tutte le altre, quindi è difficile memorizzarle.
Mappe Mentali: la creatività al servizio del sapere
Le Mappe Mentali derivano invece dall’ingegno dello psicologo inglese Tony Buzan.
A differenza delle mappe concettuali, sono soggettive e fanno leva sulla creatività, non sulla logica, e sono utilissime in contesti diversi, non solo in ufficio o a scuola.
Inoltre, si basano sulla abilità del cervello umano di memorizzare i concetti utilizzando elementi grafici come le immagini (ma non solo).
Proprio così: ci sono immagini, colori, forme… questi elementi grafici rappresentano una delle principali differenze tra mappe mentali e mappe concettuali!
Il tema principale si trova al centro della mappa e da questo si sviluppano, seguendo una logica di connessione tutti i concetti ad esso collegati e collegabili, formando una struttura radiale.
I concetti sono disposti tenendo conto della gerarchia tra loro: dal tema principale (centrale) si sviluppa un collegamento A, che viene analizzato man mano che ci si allontana dal centro, senza però mai perderlo di vista.

Quando è utile una mappa mentale?
- Per comprendere e capire qualsiasi cosa: la logica di partire dal generale e approfondire, e solo dopo fare le dovute connessioni, è la stessa che si usa ogni volta che si deve sostenere un esame, illustrare una presentazione, presentare risultati.
- Per studiare e memorizzare concetti (anche) complessi: a sua struttura unisce immagini, forme e colori, elementi essenziali che attivano la creatività e rendono la memorizzazione più facile. Questa è una delle principali differenze tra mappe mentali e mappe concettuali.
- Per il brainstorming di pensieri, in ufficio e a scuola, ma non solo.
- Per prendere rapidamente appunti.
- Per riuscire ad unire informazioni provenienti da varie fonti.
Quali sono i limiti delle mappe mentali?
- in caso di condivisione con più persone, per esempio realizzandole a scuola in un lavoro di gruppo, non sempre la logica dietro ai collegamenti è chiara, perché mancano le frasi di collegamento.
Insomma, le mappe mentali sono molto diverse dalle mappe concettuali, e sono capaci di offrire gli stessi vantaggi, cioè una visione panoramica su un concetto, senza i limiti di queste!
Conosci altre differenze tra mappe mentali e mappe concettuali?